Un classico dei survival horror
Lo sanno bene i fan del genere horror-survival: la demo per Playstation VR – Kitchen -, mostrata in anteprima all'E3 2015, aveva già dato forti segnali riguardo alle nuove dinamiche del titolo; quella proposta al pubblico di PlayStation 4, Resident Evil 7 Teaser: Beginning Hour, disponibile gratis per il download, lo conferma: Resident Evil 7 è un gioco che ti fa accapponare la pelle.
Nuova la trama, nuovi i protagonisti, nuova la visuale di gioco, ma soprattutto nuovi – e raccapriccianti – motivi per far scappare a gambe levate, ammesso sia possibile, il tuo io virtuale.
Gli zombie sono morti, finalmente
Innanzitutto: dimentica gli zombie. Gli zombie sono morti - non viventi stavolta - , seppelliti, kaputt! In questo capitolo hai a che fare con qualcosa di diverso, di indefinito, una presenza angosciante che reclama qualcosa. Cori e voci stridule, cantilene sussurrate e particolari agghiaccianti permeano l'aria per un'atmosfera da brivido.
Ambientato nella moderna America rurale, Resident Evil ha tutti gli ingredienti per riportare l'esperienza di gioco alle sue dinamiche originali: quelle del puro horror game dove quel che conta è salvare la pelle, e non collezionare orde di cadaveri.
Tutto in RE 7 è stato studiato per rendere più intimo e coinvolgente il gameplay, anche la scelta del protagonista. Nessun addestramento militare su cui poter contare, nessuna esperienza pregressa: vesti i panni di una persona ordinaria – un cameraman – catapultata in una situazione terrificante e assolutamente fuori da ogni standard.
Immersione profonda per un gameplay più intimo e coinvolgente
Una delle novità più rilevanti di questo settimo capitolo della saga, è la visuale in prima persona, una scelta fortemente indicativa degli intenti di Capcom: animare quel concerto di fremiti e palpitazioni che ti accompagnano per gran parte dell'avventura.
Resident Evil 7 è un horror game da godere a luci spente, con le cuffie, in simbiosi con il protagonista. Quando ti muovi nell'oscurità e senti qualcosa trascinarsi dietro di te, non ci sono escamotage, questa unica inquadratura ti mette di fronte ad una scelta: trovare la via di fuga più rapida, o voltarti per capire a quale terrificante creatura appartengono i rantoli che avverti proprio alle tue spalle.
La scelta adottata e condivisa dall'intero team di sviluppo giapponese, sposta quindi l'attenzione sull'aspetto più eccitante del gioco, sbarazzandosi di una serie consistente di elementi action di cui si è, a detta di molti, abusato nei due capitoli precedenti.
Come anticipato, trama e protagonisti sembrano non condividere nulla con il famigerato ceppo di virus che ha dato origine alla saga e che è sempre stato punto di intersezione tra le storie e le vicende dei protagonisti. Eppure, fin dalla demo, qualcosa lascia presagire che la Umbrella Corporation non sia del tutto estranea a quel che accade.
Una prospettiva che unisce e divide
Resident Evil 7 non è quindi un gioco per gli appassionati di sparatutto e duelli corpo a corpo, chi ha apprezzato RE5 e RE6 per la loro natura vivace non troverà riscontri positivi in questo nuovo capitolo.
Questa fetta di player potrà però godere del nuovo Umbrella Corps che risponde molto bene a queste preferenze. Proveranno invece infinita gratitudine per Capcom, gli amanti degli aspetti più tetri e profondi del gioco a cui Resident Evil, a detta del producer Kawata e del game director Nakanishi, non rinuncerà mai più.
